
Un mix incredibile tra un film d’azione americano, le idee rocambolesche di Indiana Jones, e Rambo con il suo aspetto rude ma con il cuore tenero. Il primo libro delle avventure di Jack West Jr. è divertentissimo.
Non avevo mai sentito parlare di Reilly, i suoi libri erano sfuggiti al mio radar di amante delle storie di avventura in salsa action movie. Ma fortunatamente ho scoperto che Pinterest è un’ottima fonte di consigli letterari, e non solo di idee su come hackerare la mia libreria Billy. Ci sono infatti alcune board interessanti (quasi sempre in lingua inglese) in cui, partendo da un romanzo o da un film, la o il blogger di turno consigliano libri a tema.
Reilly salta fuori da uno di questi post: “Se ti è piaciuto il film “La mummia”, allora puoi leggere…”. Fermi tutti. La mummia, Indiana Jones, Stargate e National Trasure (con l’inimitabile e adorato fino alla fine dei miei giorni, Nicholas Cage) sono fra i miei film preferiti, quindi vado subito a leggere i consigli. Ed eccolo lì il Matthew con il suo libro che, scopro, è stato tradotto anche in italiano. Lo cerco, lo trovo su Amazon anche in offerta, leggo la trama e decido che sarà presto sul mio comodino. Ed è così che è iniziata una delle letture più divertenti dai tempi della mia cotta letteraria per Ramses di Christian Jacq.

Il genere e cosa aspettarsi
Reilly è un autore e regista australiano, ha la faccia di uno che fa un sacco di sport e di esperienze bizzarre (di quelli che si buttano con il paracadute – ma anche senza – che vanno ad arrampicare, cavalcano i cavalli selvaggi, avete presente?). Pare che leggendo un saggio sull’antico Egitto abbia avuto l’ispirazione per questo suo primo romanzo. Il Matthew scopre che alcune piramidi e obelischi erano ornati un tempo con il pyramidion, una pietra di diorite o di basalto con la quale terminavano queste eccezionali opere di architettura dell’antichità. Ovviamente le teorie sul ruolo di questa cuspide sono fra le più disparate e cospiratorie, e Reilly le sfrutta per creare una storia rocambolesca e piena di azione. È come leggere un film americano di quelli con Dwayne Johnson ma dove la parte dei “buoni” la fanno gli australiani, anzi mi correggo: l’australiano, ossia il protagonista “muscoli fuori e tenerezza dentro”, il capitano Jack West jr.
Vi dovete aspettare questo dal romanzo di Reilly: non è una trama sofisticata, non ci sono strati di introspezione psicologica, nulla di cesellato nella scrittura, solo pura avventura, suspense e descrizioni di trappole, inseguimenti e una corsa contro il tempo per recuperare la piramide aurea, ossia il mitologico pyramidion della Grande Piramide di Giza.
La trama
Non voglio togliervi il piacere della scoperta di questo concentrato di azione pura nelle sue poco meno di 400 pagine, ma sappiate che questa piramide nel racconto è la chiave d’accesso ad un potere politico e universale immenso. Tutte le potenze del mondo la vogliono. Due gli schieramenti: da una parte gli europei, dall’altra di americani che seguono le parole di Callimaco di Cirene per scoprire dove sono finiti i pezzi di questa mini piramide sparsi in tutto il mondo e nascosti nelle 7 meraviglie dell’antichità: colosso di Rodi, giardini pensili di Babilonia, mausoleo di Alicarnasso, biblioteca di Alessandria e via discorrendo saranno gli obiettivi delle spedizioni delle super potenze. Ma ad intromettersi c’è un “terzo polo”, staterelli pacifici e volenterosi che vogliono solo impedire che il triangolone finisca nelle mani sbagliate, e una squadra di eroi delle nazioni peace and love formano un team che per dieci anni si prepara ad una missione che sembra impossibile.
I pezzetti del pyramidion sono protetti dalle trappole geniali e crudeli dell’architetto Imothep che su suggerimento di Alessandro Magno trasforma le 7 meraviglie in altrettante prove incredibili da superare. E Jack ha la squadra giusta per farlo, guidata dalle capacità di una bimba di 10 anni, Lily, oracolo predestinato e unica a saper leggere e decifrare gli indovinelli di Imothep.

Com’è, quindi, questo libro?
Se vi tuffate in questa storia senza la pretesa di leggere Manzoni o Proust, vi divertirete enormemente: empatizzare con i personaggi è facile, soprattutto con Jack che, diciamolo, è l’unico a non aver capito alcuni passaggi fondamentali della questione (proprio come era stato per Ramses, soprannominato da me medesima “Picio Ramses”); le trappole ideate da Reilly con tanto di disegni e mappe nel libro, vi faranno dire continuamente “Ok, e poi basta?”, la corsa contro il tempo e contro i cattivi ha un ottimo ritmo, le descrizioni dei luoghi sono buone, abbastanza suggestive anche se non cesellate (ma chi se lo aspettava, non stiamo certo parlando di Chandler, dico io). Vogliamo definirla “lettura da ombrellone”? Non è che mi faccia impazzire ma per capirci, perché no.
In italiano sono stati tradotti da TEA tutti e tre i libri con protagonista il buon Jack West (ah, non vi ho detto che ha un braccio bionico perché il suo l’ha perso dentro la lava bollente), ma non sono collegati, non è una saga, per capirci: potete leggere anche solo il primo ma… non so se resisterete: non ci scommetterei.