“Nella mente di Sherlock Holmes” di Cyril Liéron e Benoit Dahan

Un viaggio che non dimenticherete facilmente, un salto a piedi pari in una Londra uggiosa, ribollente di misteri e nella mente più straordinaria della letteratura mondiale.

Fate un gioco insieme a me. Immaginate di passeggiare per una strada di Londra, meglio se dalle parti di Marylebone. Improvvisamente c’è una porta dallo stile classico che attira la vostra attenzione. Vi avvicinate, appoggiate la mano sul pomello d’ottone freddo e rotondo: la porta è aperta e la aprite leggermente per poi fare, timidamente, un passo all’interno: iniziate a cadere. Una tunnel vi risucchia completamente e in pochi istanti, sani e salvi, vi ritrovate completamente immersi nella Londra di fine Ottocento: rumori, odori, strade, persone, tutto vi fa capire che siete finalmente a casa. Davanti a voi ecco Baker Street, il 221B è a pochi passi, e mentre un cab vi chiede strada perché – occhio – state passeggiando in mezzo alla strada, alzando la testa vedete una finestra illuminata, gialla, stagliata nel mezzo di un muro bagnato di crepuscolo, ed è lì che inizia l’avventura che vivrete.

Questa sarà esattamente la sensazione che avrete aprendo le pagine de “Nella mente di Sherlock Holmes. Il caso del biglietto misterioso” un fumetto costruito da Cyril Liéron (disegnatore ed autore dei testi) e Benoit Dahan (sceneggiatore, designer e colorista). Uso la parola “costruito” non a caso: quest’opera è una specie di manufatto artigianale, un tributo alla bellezza che sta nei dettagli, una scoperta continua, un viaggio fantastico nel tempo, il tutto incastonato perfettamente nel mondo di Sherlock Holmes, il che lo rende, per me, una sorta di miracolo meraviglioso.

Due pagine interne del fumetto pubblicato da Mondadori.

LA TRAMA

Il fumetto è diviso in due puntate, entrambe presenti nel volume edito da Mondadori per la collana Oscar Ink, e racconta una vicenda misteriosa che potrebbe perfettamente essere inserita nel canone di Sir Arthur Conan Doyle.

Un vecchio collega di Watson si ritrova in piena notte alla porta del 221B a chiedere aiuto: in stato confusionale, con una clavicola rotta e in camicia da notte, indossa anche una pantofola femminile. Non ricorda nulla di come sia potuto finire fin lì.

Vorrei solo che provaste ad immaginare gli occhi di Holmes che si illuminano davanti a questa storia che piove sul volto del detective mentre gli effetti di una iniezione di cocaina in soluzione al 7% iniziano a svanire, vanificando il compito di sottrarlo alla sua apatia.

Da quel momento, grazie ad un biglietto teatrale misterioso trovato nella tasca del dottore, uno spettacolo di arte e magia cinese e a pochissimi indizi, Sherlock inizia a mettere in moto la meravigliosa macchina della sua mente per risolvere il caso, mentre a Londra numerose altre personalità di spicco iniziano a sparire senza lasciare traccia.

IL FUMETTO

Se la storia è davvero molto bella, quello che vi lascerà senza fiato saranno i disegni e la struttura di quest’opera. Non solo perché i colori e il tratto sono un tuffo di testa ben riuscito dentro all’atmosfera vittoriana, ma perché l’idea di base del fumetto è mostrare visivamente in che modo lavora la mente di Holmes: scopriremo i suoi archivi mentali, i migliaia di documenti che consulta, la botola delle idee che ancora non hanno trovato un posto, gli alambicchi nei quali si distillano le sue ipotesi, il tutto guidato da un incredibile filo rosso (quello del delitto, e chi ha letto Uno Studio in Rosso sa di cosa parlo) che ci conduce dritti al gran finale.
Nel fumetto ci sono anche piccole ma deliziose trovate di cartotecnica di base: pagine da piegare leggermente per ricostruire dei ritratti, oppure tavole da guardare in controluce per scoprire qualche dettaglio segreto. Fantastico.

COM’è questa storia, quindi?

“Nella mente di Sherlock Holmes” non solo è una storia molto bella, classica ma non banale, ma è proprio una sorta di immersione nel mondo vittoriano di Holmes e Watson.

Il modo con il quale Liéron e Dahan hanno strutturato la storia e le trovate grafiche, i dettagli delle tavole, le cornici in cui sono inseriti i disegni, tutto vi farà amare moltissimo questo libro che si basa su un’idea – quella di mostrare anche la mente di Holmes – che non è per nulla facile e che poteva diventare un caos gigantesco e che invece è stata gestita magistralmente senza nessuna sbavatura.

Non vi annoierete nemmeno per un secondo e non vorrete più tornare indietro da quel tunnel che avete incontrato dietro quella porta a Londra.

Consigliato: senza nessun dubbio
Adatto agli sherlockiani: ad occhi chiusi
Da leggere più volte: 
ho già detto “sì”?