“Maud West – Una matriosca di misteri” di Max Finch

Una spy story che è anche un giallo per ragazzi basato su un personaggio realmente esistito, la detective privata londinese degli anni Venti, Maud West, fra travestimenti alla Holmes, determinazione e un tocco di ironia.

In un articolo pubblicato sul The Pittsburgh Press nel luglio del 1913, Maud West, detective londinese, racconta in prima persona il suo lavoro: “Se dovessi dare un consiglio alle donne che stanno leggendo e che vogliono fare le detective gli direi solo: ‘Non fatelo‘”. Eppure nelle colonne in bianco e nero del quotidiano pomeridiano traspare chiaramente quanto West si divertisse.

Quel lavoro lo aveva scelto perché, fin da ragazza “ero come nessun altra bambina: non facevo che guardare sotto al letto a caccia di misteri”. I travestimenti, soprattutto da uomo, erano la sua specialità, tradimenti e ricatti il suo pane quotidiano. “Non immaginate quante fidanzate e fidanzati, prima di accettare la proposta, facciano indagini sulla loro dolce metà: meglio sapere prima che dopo”, spiega West.

Ed ecco che con il suo viso pieno e gioviale, il suo spiccato senso per il sensazionale e il naso per gli affari, Maud West, detective, madre di 6 figli e moglie, è finita nelle maglie della caccia all’ispirazione di una scrittrice, Lucia Stipari, e di due scrittori, Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti ed è nell’ufficio di Albion House, a Londra, che inizia “Una matrioska di misteri”, il primo romanzo di una serie dedicata ai lettori dai 10 ai 99 anni che narra le gesta immaginarie della West e del suo assistente e biografo, Max Finch. Il libro è pubblicato da Gallucci editore che ha già annunciato l’arrivo del secondo volume che si intitola “Una cattedrale di ragnatele”.

Le illustrazioni del volume sono di Iacopo Bruno, il re Mida dei romanzi per ragazzi

La trama

Nell’ufficio di Maud West ad Albion House, casa che accoglie una varia umanità fra archivisti, imbonitori, e venditori di confetture, vive Max Finch, ragazzino di origini italiane sulla soglia dell’adolescenza che dorme nella cabina dei travestimenti di Maud e collabora con lei ai casi fungendole anche, all’occasione da ghost writer per articoli che narrano le sue gesta. Finch è un ragazzino povero ma Maud ne riconosce il talento e il cuore generoso, anche se ancora da domare.

“A proposito, come sta il tuo vecchio amico Sherlock Holmes?” domandò Maud, il capo chino su un trafiletto avvizzito.
“Sherlock? Benone. Si gode la pensione a Eastbourne, coltiva l’orto e non ne vuole più sapere niente di indagini e omicidi”

I due si trovano alle prese con quella che sembrerebbe la solita storia di tradimento: una donna molto ricca chiede infatti a Maud di indagare sulla presunta scappatella del marito, un funzionario governativo grigio e senza particolari ambizioni. West e Finch accettano l’incarico – del resto la macchina di Maud, la Pechino-Parigi, ha urgente bisogno di essere sistemata e le deplorevoli, le tende che velano le finestre dello studio sono… beh, lo dice già il loro soprannome – ma in poco tempo, fra un pedinamento, una serata in una bisca e un uomo ucciso, scoprono che la questione da dipanare è ben più grave. Intanto Finch perde la testa (e un biglietto da visita) per colpa di una ladruncola dai capelli rossi come il fuoco, Maggie, un’amica preziosa che troveremo poi accanto ai due.
Il mistero del signor Craigbury e signora va risolto e non importa se nel frattempo il caso gli è stato tolto dalle mani: ora la vicenda ha contorni ben diversi.

Sulla sinistra: l’articolo sul Pittsburgh Press del 1913, sulla destra la vera Maud West in una foto posata

Ma com’è questo libro, quindi?

Questa prima avventura di Maud West è corposa, ha un respiro ampio che valica quelli che sono gli standard di una parte della letteratura per ragazzi. È chiaro che questo è il primo volume e che in più di 300 pagine i tre autori si sono presi lo spazio necessario per iniziare a tessere la tela dei personaggi, delle atmosfere, dei perché e dei come. La vicenda e l’avventura ci sono ma a tratti il tema alla base del mistero è persino troppo complesso nelle relazioni di intrigo. Si finisce questa lettura con la sensazione di aver conosciuto dei personaggi preziosi: non solo Maud che è chiaramente speciale ma soprattutto Max e i personaggi secondari sono una bellezza. L’archivista che vive nel palazzo della West, Mr. Hapcott, appassionato di partite a scacchi per corrispondenza e odiatore seriale dei leccapiedi, la costumista di teatro che fornisce i travestimenti, il buttafuori della bisca amico di vecchia data di Maud: fanno tutti parte di un mondo in cui si finisce con tutte le scarpe ben volentieri. Vi mancheranno subito appena voltata l’ultima pagina, siete avvisati.
Ultima nota preziosa sul perché questo è un buon libro: la veste grafica super accattivante e le illustrazioni del re Mida dei romanzi per ragazzi, Iacopo Bruno. Solo copertina e illustrazioni per le aperture dei capitoli, valgono il viaggio.

Consigliato: certo
Adatto agli sherlockiani: sì, senza dubbio
Da leggere più volte: 
perché no?