Paper Magician: la saga – Recensione

Tre romanzi, una protagonista, un mondo magico ambientato nell’Inghilterra vittoriana dei primissimi anni del Novecento e una storia d’amore delicata e romantica.

Oggi non parliamo di gialli, ma rimaniamo in Inghilterra con questa saga composta da tre libri pubblicati fra il 2014 e il 2016, e portati in italia da Fanucci. Partiamo con le informazioni pratiche: nuovi sono un po’ difficili da trovare, quanto meno il primo volume, mentre il secondo e il terzo si recuperano sul sito dell’editore. Il primo libro viene via facile nei negozi online di usato, ma anche le biblioteche li hanno. Se amate gli audiolibri, su Audible si trovano tutti e tre: ammetto che ho provato anche ad ascoltarli ma l’interpretazione non mi ha convinta più di tanto. Gusti.

Ma veniamo alla storia, così potrete capire subito se fa per voi o meno. 

La trama

Ceony è una ragazza di 19 anni che in un mondo governato da un parlamento di maghi, vorrebbe intraprendere la carriera della fonditrice, una maga in grado di plasmare il metallo piegandolo al suo volere (a fin di bene) grazie allo studio di incantesimi tramandati da secoli.
La direttrice della Tagis Praff, la scuola di magia che Ceony frequenta grazie ad una borsa di studio elargita da un benefattore misterioso, decide però una carriera diversa per la ragazza pel di carota: maga Aviosky, la sua mentore affida infatti a Ceony il compito di diventare una piegatrice, una maga della carta. A formarla sarà uno dei soli 11 maghi piegatori presenti in tutta l’Inghilterra, Emery Thane, trentenne caotico, silenzioso e “piovigginoso” che accoglie la ragazza in una casa nascosta da un incantesimo fatto di carta nel bel mezzo di Londra.

Ceony detesta l’idea di essere una piegatrice, ma accetta il vincolo, ossia l’imprescindibile giuramento che vincola un aspirante mago al suo materiale d’elezione. E così, inizia l’apprendistato. Emery conduce le sue lezioni seduto sul pavimento della villetta e mostra a Ceony origami magici che prendono forma su una tavola da piegatura in legno. Ci sono stelle luminose, catene che proteggono dal male, ventagli che scatenano tempeste, e maggiordomi-scheletro che servono la colazione.

Un giorno, mentre Ceony inizia a realizzare che Thane non è solo uno strambo spilungone magro, moro e dagli indicibili occhi verdi, bensì un mago dal passato glorioso e dalle grandi capacità, nella villetta irrompe con un’esplosione una figura demoniaca femminile, bellissima e crudele che, letteralmente, strappa il cuore di mago Thane dal suo petto, lasciandolo in fin di vita sul pavimento davanti agli occhi della sua apprendista. Qui iniziano la storia e il viaggio di Ceony che, mentre “aggiusta” provvisoriamente Thane con un cuore-origami di carta, scoprirà il lato oscuro della magia e dovrà fare i conti con gli escissionisti, maghi che distruggono il loro vincolo legandosi alla carne umana, con l’obiettivo di conquistare il governo del mondo. 

Due bellissime fan-art della trilogia – Fonte: Pinterest

Come sono questi tre romanzi?

Contestualizziamo: la saga della Holmberg (allieva del celebratissimo autore delle Cronache della Folgoluce, Brandon Sanderson) è dedicata ad un pubblico femminile e giovane, il genere è young-adult e c’è anche l’elemento romance anche se, in termini di narrazione, non è affatto la parte preponderante della storia bensì rappresenta un filo rosso che percorre le vicende dei tre libri. In tutti e tre esiste una forte componente avventurosa, con tratti anche abbastanza crudi ma ben descritti e anche una buona dose di suspance (sempre contestualizzata nel genere). La scrittura è agevole, lo stile è molto delicato anche se non particolarmente “aulico”, la worldbuilding (la strutturazione del mondo magico) non è molto complessa e alcuni fili pendenti (come li chiamava l’ispettore Colombo) non si riannodano molto alla fine del tutto, ma nulla che possa compromettere la comprensione o la stabilità della vicenda.
Sono tre romanzi delicati ma tenaci, con una storia originale e una protagonista che, come accade in molti libri del genere, ci appare sempre un po’ stordita ma che ritrova il suo punto abbastanza serenamente. Il protagonista maschile, Emery, non è male ma non è centrale, anche se, a mio avviso, avrebbe potuto essere raccontato un po’ di più. I dialoghi sono degni ma non eccelsi. Il mio personaggio del cuore? Il cane di carta.

Cosa bisogna aspettarsi da questa trilogia?

Tre volumi, in tutto 600 pagine, magia e romanticismo: è un classico viaggio dell’eroina con un buon ritmo (quasi sempre), ottimi accenni avventurosi ma anche un cattivo (in realtà sono tre) che è davvero cattivo e questo mi ha lasciata molto contenta: le nemesi sono tali, non vanno edulcorate, altrimenti è la fine della storia. È un capolavoro? No. È una trilogia imperdibile? Dipende da cosa cercate e in che fase di lettura siete. In una scala (la mia personale) da 1-10 direi che è un bel 7 e mezzo pieno, quasi 8 se avete voglia di un po’ di leggerezza e fantasia allo stato puro e anche di ambientazioni vittoriane (non fortissime ma presenti). 

Una cosa è certa: non guarderete più gli origami e gli specchi nello stesso modo dopo questo viaggio con Ceony ed Emery.

Ho letto questo libro con questo sottofondo musicale: è stato bello.